Costruire con il modellismo navale

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domenica 18 gennaio 2009

gli armamenti

Fin dalla più remota antichità l’uomo ha sempre cercato di aumentare il potenziale bellico delle proprie navi.
I greci montavano sulle imbarcazioni da guerra delle macchine capaci di tirare dardi e pietre (euthytone e palintone) quest’ultime praticamente altro non erano che catapulte imbarcate.
Anche i romani usavano le stesse armi chiamate tormentum.
Queste macchine vennero usate fino alla scoperta della polvere da sparo e, in quel periodo, come si può immaginare l’armamento imbarcato era misto.
Le prime armi da fuoco furono la cannucola e la spingarda formate da un tubo di ferro irrobustito (canna) fissato ad un lungo affusto che portava una forcella con un perno.
Contemporaneamente a queste si sviluppava la bombarda la quale non era altro che un mortaio dal tiro più o meno arcato che sostituiva la catapulta.
Le bombarde venivano costruite in tre sistemi differenti:
· in ferro, con lamiera ripiegata e saldata.
· in ferro, con doghe e cerchi come una botte.
· in fusione di bronzo, fatte con la stessa tecnica di costruzione delle campane.
Le bombarde erano montate su affusti (ceppi) costruiti con grossi tronchi di quercia scavati ed a volte muniti di ruote sulla parte anteriore.
I loro proiettili venivano chiamati pietre costituiti da vere e proprie pietre oppure da palle di ferro o di piombo per i piccoli calibri.
Vi erano poi i pezzi che più comunemente vengono chiamati cannoni i quali dal 1400 in poi subirono dei progressi molto lenti.
Dapprima le canne vennero munite di perni che consentivano il loro spostamento verso l’alto (orecchioni), poi gli affusti furono montati prima su due poi su quattro ruote.
Con questo sistema si potevano disporre i pezzi bellici in batteria per tutta la lunghezza della nave dove i calibri più grossi erano disposti sui ponti inferiori per dare maggiore stabilità allo scafo al momento del contraccolpo.
Il nome del cannone in riferimento al suo calibro era così differenziato:
· cannone intero: 177 mm.
· mezzo cannone: 159 mm.
· colubrina: 159 mm.
· mezza colubrina: 128 mm.
· sagro: 77 mm.
Intorno al 1600 i cannoni erano costruiti sia in ferro che in bronzo, questi ultimi più costosi ma più leggeri e robusti al contrario degli altri più pesanti e facili a rompersi.
Soltanto dal 1700 furono migliorati in termini di standardizzazione (quattro ruote), leggerezza e robustezza.
Verso la fine del 1700 una società scozzese introdusse delle nuove armi: le carronade.
I cannoni di questo tipo erano più corti, più leggeri e di calibro più grande.
Richiedevano una carica più piccola e meno uomini per le manovre e proprio per questo motivo vennero poi adottate sui ponti di coperta, sulle prue e sulle poppe delle navi.
GLI ARMAMENTI (costruzione)
Le armi imbarcate sui velieri non vengono quasi mai costruite dai modellisti a meno che questi non abbiano attrezzature particolari che vedremo in seguito.
Il modellista generico acquista i cannoni o mezzi cannoni nel caso di simulazione di armi poste nelle batterie inferiori non visibili dall’alto.
Il kit del cannone comprende la canna, l’affusto, le ruote e le minuterie come anellini e finte cerniere.
L’assemblaggio dei vari pezzi deve essere eseguito nel seguente modo:
Incollare le ruote agli assi se non sono tornite in un solo pezzo; se sono di diametri differenti, grandi avanti e piccole dietro è per compensare l’inclinazione del ponte.
Incollare il tutto sull’affusto e verniciare in rosso Pozzuoli opaco.
Fissare gli anellini con il gambo ai lati e posteriormente all’affusto e vincolare a questi i rispettivi canestrelli (anellini) i quali serviranno sia per imbragare il cannone che per le manovre di caricamento e tiro.
Incastrare la canna con i suoi perni nelle apposite tacche dell’affusto e sopra a questi incollare le due striscioline sagomate che simulano le cerniere.
Dal momento che in realtà le canne erano in bronzo od in ferro, necessariamente dovevano essere di colore nerastro e non lasciate del colore dell’ottone lucido come tanti modellisti purtroppo fanno.
Se le canne vendute non sono così (per fortuna sono sempre meno, anche perché il costo dell’ottone è salito) vanno scurite con l’apposito brunitore che consiste in una sostanza chimica liquida nella quale vengono immersi i pezzi da brunire dopo averli preventivamente ben sgrassati.
Lo stesso vale anche per le spingarde, le colubrine e comunque tutto ciò che era di metallo.
Una nota sul brunitore che forse non tutti sanno, negozianti compresi.
Oltre a sgrassare il pezzo come si è consigliato bisogna stare accorti a non effettuare bagni nella stessa soluzione di materiali ferrosi e non ferrosi.
Se ciò non avvenisse avremo tutti i pezzi macchiati.
Quindi è bene avere due contenitori separati che useremo uno per rame, ottone e leghe ove non sia presente ferro, e l’altro per ferro e materiali acciaiosi.
Un ulteriore chiarimento: se il prodotto è concentrato la brunitura avviene più rapidamente rispetto a quello
più diluito ma con altrettanta facilità può essere asportata.
Attenzione quindi.
Imbragatura:
Come si è accennato prima, il cannone veniva vincolato per mezzo di paranchi e gomena per trattenere il rinculo che si ha come reazione al momento dello sparo.
In navigazione veniva ritirato verso l’interno con la bocca della canna tappata ed alzata al di sopra dello sportello.
Per movimentarlo si faceva uso di due paranchi ancorati sull’impavesata, uno per lato, e di uno o due ancorato sul ponte nella parte posteriore del cannone.
Quando l’arma veniva utilizzata le operazioni che si svolgevano erano le seguenti:
tirando le funi dei paranchi posteriori il cannone veniva fatto indietreggiare; poi veniva calata la canna all’altezza del portello che nel mentre si apriva; tolto il tappo, il pezzo veniva caricato (avancarica) e puntato tramite la zeppa; per mezzo dei paranchi laterali il cannone veniva poi fatto avanzare verso il portello facendo fuoriuscire la canna; in ultimo veniva agganciata all’impavesata la gomena per contenere il contraccolpo dello sparo.
Tutto questo viene riprodotto sul modello dove, i paranchi vengono costruiti con bozzelli ad un foro da mm 2 o 3 e da filo di refe da mm 0,25 o 0,10.
La gomena per il rinculo invece deve essere di grosse dimensioni e quindi si deve usare del refe da mm 1 o 1,3 le cui estremità devono essere corredate di ganci.
A volte la scala è talmente ridotta per cui i bozzelli vengono eliminati e le manovre, eseguite con il refe passano direttamente attraverso gli occhielli.
VARIAZIONI SULLA COSTRUZIONE
Le variazioni da effettuare su di un cannone sono molto importanti poiché raramente si trovano in commercio modelli che riproducono le forme ed i dettagli in maniera reale.
Infatti l’affusto viene fornito, nel kit, sotto forma di un profilato ad U opportunamente sagomato nel senso dell’altezza.
Invece tali affusti avevano una forma trapezoidale dove, la parte anteriore era più stretta di quella posteriore.
Come seconda considerazione bisogna tenere conto che nella parte posteriore veniva posta una zeppa a cuneo che permetteva, con il suo avanzare e retrocedere, di variare l’alzo del tiro.
Detto questo vediamo come possiamo realizzare questi dettagli.
Per quanto riguarda l’affusto si può realizzare con tre listelli che formano i laterali ed il fondo.
Tali pezzi vanno segati con un traforo per avere un taglio preciso e netto specialmente per i due denti dei laterali.
In effetti ad ogni dente corrisponde una traversa per cui, per migliorare ulteriormente la realizzazione, sarebbe opportuno costruire i laterali con vari listelli sovrapposti.
Fatto questo incollare i laterali sulla base e vincolarli tra loro, anteriormente, con un altro listello avente la sommità sagomata a semicerchio.
La costruzione del cuneo di elevazione viene costruita sagomando un listello quadro per poi forarlo ed inserirci una caviglia.
Anche le ruote, se il vostro kit non lo prevede, vanno modificate poiché per mantenere la canna orizzontale su un ponte curvo per forza di cose devono avere diametri differenti e più precisamente: piccole dietro e grandi avanti.
La realizzazione di queste ruote viene fatta con tondini di legno di diametri adatti secondo le dimensioni dell’affusto e la curvatura del ponte.
Quindi forare il tondino al centro con una punta da trapano da mm 2 e successivamente tagliare tante fettine per quante ne occorrono.
Tagliare poi gli assi tenendo presente che devono fuoriuscire dalle ruote di mm 1 ricavati da tondini di legno da mm 2 ed incollarci le ruotine.
E’ ulteriormente possibile attrezzare un cannone con gli accessori per il caricamento e la pulizia della canna.
Possiamo costruire:
· il callatoio, con un filo di acciaio armonico da mm 0,5 -0,8.
· lo scovolo, con un filo di acciaio armonico da mm 0,5 - 0,8
· per il manico e l’estremità formata con colla bicomponente intrisa da peli di pennello fine (naturalmente vecchio).
· la lanata, utilizzando uno spillo per manico ed incollando parte di un batuffolino di cotton fioc
· il cavastracci, ricavato interamente da un filo di acciaio armonico da mm 0,5
· la cucchiara, formata sempre con un filo di acciaio armonico da mm 0,5 - 0,8 ed un tubetto di ottone tagliato nella parte superiore oppure da un profilato ad U ripiegato.
Considerazione importante: occhio alle misure!

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