Costruire con il modellismo navale

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domenica 18 gennaio 2009

la prua

La prua o più propriamente la prora è la parte anteriore di qualsiasi tipo di nave od imbarcazione a forma di cuneo più o meno acuto adatto a fendere l’acqua nella quale naviga.
La composizione della prora nelle navi antiche consta di vari elementi visibili e non nel nostro modello.
Quelli visibili corrispondono al piede di ruota che sarebbe il proseguimento della chiglia; salendo poi troviamo la gorghiera, la ruota di prora, il tagliamare, la freccia o portapolena e vari pezzi di riempimento dello sperone.
La prora nel corso dei secoli ha subìto diverse modifiche.
Nell’antichità le navi presentavano il rostrum ossia lo sperone che era applicato sotto la linea di galleggiamento (vedi navi fenicie, greche, romane).
Successivamente venne abbandonato e nel medioevo, più precisamente sulle galee, ricomparve come prolungamento del tagliamare.
Sui galeoni e sui vascelli invece avevano un significato puramente decorativo e servivano per sostenere il bompresso e supportare la polena.
LA PRUA (costruzione)
La prua è costituita essenzialmente dalle serpi di prua, dalla polena, dalle gru di capone e degli occhi di cubia mentre gli altri particolari sono di normale costruzione come il resto del modello.
La costruzione delle serpi, proprio perché spesso sono molto ricurve,
viene facilitata ed addirittura ridotta al solo montaggio perché si reperiscono già pronte in commercio per i vari tipi di navi delle rispettive case modellistiche.
Queste si possono trovare, a seconda dei casi, di legno plastico, in fusione metallica ed in fotoincisione.
Esaminiamo ora le varie soluzioni:
se la serpe è in metallo grezzo, verniciare di marrone tipo legno tutte le parti che simulano le travi, le strisce colorate se richieste in rosso o verde o blu, le bordure e le cariatidi (statuine) di colore oro antichizzato quindi non brillante (ricordiamoci che erano sculture lignee dipinte a contatto con la salsedine).
se la serpe è in metallo dorato verniciare di marrone tipo legno tutte le parti che simulano le travi, le strisce colorate se richieste in rosso o verde o blu.
se le serpi sono in legno plastico colorare come il punto a).
se le serpi sono fatte di metallo fotoinciso occorre soltanto incollarle.
Per tutti i casi bisogna pulire i pezzi da eventuali sbavature di lavorazione e carteggiarli, nel senso di rigarli, sulle superfici che andranno incollate.
Le polene sono quasi sempre in metallo dorato e raramente in legno plastico.
La tendenza è quella di farle colore oro ma la realtà ci dice che erano variopinte nei colori delle carni e delle vesti con un’unica eccezione: quelle dei clipper erano completamente bianche.
Ogni nave ha la sua polena grande o piccola che sia ed in commercio ce ne sono per tutti i tipi.
Altra caratteristica del castello di prua sono le gru di capone. Queste servivano essenzialmente a manovrare le ancore nelle operazioni di salita e di discesa fuoribordo.
Tale gru è costituita da un grosso trave di sezione quadra, o quasi, avente una certa inclinazione verso l’alto rispetto il cassero di prua sul quale è montata (una per lato).
La sua estremità fuoribordo era costituita da unao più pulegge che formavano insieme al bozzello un paranco.
Sull’estremità opposta spesso veniva fissata una galloccia per consentire il bloccaggio della manovra del paranco stesso.
I modelli di gru di capone sono costruiti con listelli di sezione adeguata, vedi comunque i riferimenti sul progetto.
Su tale listello vengono praticati due, quattro o sei fori corrispondenti alla simulazione di una, due o tre pulegge.
Per gli occhi di cubia il da farsi è molto semplice e va dal banale foro praticato sullo scafo alla costruzione degli occhi di cubia.
Questo viene ricavato da legno duro riportando le forme come ormai sappiamo (vedi chiglia, ordinate ecc.).
Successivamente pratichiamo prima il foro od i fori (due nel caso di grandi navi) e poi con l’archetto da traforo ritagliamo il pezzo che, dopo averlo smussato, lo incolliamo sullo scafo.
Da ricordare che gli occhi di cubia sono due, uno per lato.
VARIAZIONI SULLA COSTRUZIONE
Le costruzioni che si possono differenziare sono, n riferimento a quanto detto sulla costruzione, relative alle serpi, alle gru di capone ed all’occhio di cubia.
Descriviamole ora una ad una.
Le serpi in realtà erano costruite in legno, composte da più pezzi modellati per poter ottenere le curvature desiderate.
Nel modellismo sarebbe eccezionale ma poco pratico fare la stessa cosa.
Ma un compromesso esiste; possiamo costruirle facendo le curvature richieste con listelli di faggio evaporato.
Questo listello in combinazione al tipo di legno ed alla sua lavorazione particolare è in grado di piegarsi in raggi di curvatura molto stretti (potete farci i nodi se volete) rimanendo in piega e senza rompersi.
Il risultato di questa lavorazione, a differenza di quelle descritte in precedenza è molto più sorprendente dal punto di vista realistico.
Sulle gru di capone poco c’è da modificare, e quel poco corrisponde all’inserimento delle vere pulegge al posto dei fori di cui abbiamo parlato prima.
Sul listello quadro quindi anziché praticare i fori si faranno delle asole, una per ogni puleggia, e sul lato perpendicolare a queste un foro passante nel quale s’inserirà il perno.
L’occhio di cubia invece potrà essere completato con le difese delle cubie.
Queste non erano altro che le protezioni dei fori e permettevano un miglior scorrimento ed un minor logorio delle gomene delle ancore.
La realizzazione di questo particolare viene eseguita con un listello di sezione semitonda in legno avente delle gole circolari, una per foro, ricavabili con una lima tonda.

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