Costruire con il modellismo navale

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domenica 18 gennaio 2009

le cucine

Anche se in realtà in epoche antiche si faceva largo uso di cibi conservati, in maggioranza sotto sale, già dal 1400 circa si faceva usavano i bracieri per avere una minima occasione di cottura.
Nelle cocche, caracche e caravelle il focolaio consisteva semplicemente nell’avere un fondo predisposto per far brace al disopra del quale tramite ganci vi era sistemata una griglia per poggiare cibo e pentolame, il tutto protetto da tre pannelli metallici verticali come protezione contro il vento.
Tipicamente questi bracieri erano posizionati tra l’argano orizzontale salpa ancore ed il pagliolo o la scialuppa.
Successivamente, circa tre lustri dopo, questo braciere si trasformava in quella che si può dire cucina.
Intanto trovava una collocazione più consona, vale a dire nel locale ricavato all’interno del castello di prua, quindi in luogo riparato dagli agenti atmosferici esterni.
La costruzione era migliorata essendo formata da mattoni refrattari con architettura pensata per agevolare l’utilizzo.
La fuoriuscita dei fumi era assicurata da un pagliolo disposto al di sopra di questa (sul ponte del cassero di prua).
Successivamente questo sistema venne abolito e si cominciarono ad installare delle cappe con il fumaiolo che attraversava il ponte del cassero di prua fino all’altezza del capodibanda.
Dopo il 1700, nei vascelli, la cucina venne ulteriormente migliorata (con grandi calderoni rivettati ed a volte anche sezionati) ed affiancata ad uno o due forni.
Se c’era soltanto un forno questo era adibito alla cottura del pane, se ne erano due il secondo (più piccolo) era per la pasticceria.
La disposizione era sempre la stessa per la cucina, un forno, quello della pasticceria, era affiancato a questa mentre l’altro, quello del pane, prendeva posto sul secondo ponte.
LE CUCINE (costruzione)
Dal momento che questo particolare non è quasi mai menzionato nei piani costruttivi, dobbiamo quindi esclusivamente costruircelo.
Si rimanda la trattazione alla successiva: variazioni...
VARIAZIONI SULLA COSTRUZIONE
Costruire il focolaio più antico è abbastanza semplice.
Ritagliare su lamierino di rame dello spessore di mm 0,2 una sagoma comprendente il fondo ed i tre laterali.
Ripiegare formando una sorta di scatola senza un lato e saldare alla base i due laterali.
Costruiamo una griglia con fili di rame (vanno bene quelli elettrici) della stessa misura della base.
Brunire tutte le parti.
Incollare sotto la base tre listelli di noce di mm 1x2 oppure 2x3 (secondo le dimensioni del focolaio) facendoli fuoriuscire di circa un millimetro per lato.
Incollare, per spessorare, un listellino per lato di mm 1x2 di noce all’interno dei laterali e sopra a questo la griglia.
Per la cucina in mattoni prendere un listello di tiglio di mm 2x2 ed intaccarlo con la lima triangolare ogni 4 o 5 millimetri.
Tagliare detto listello in tante parti, che disposte le une sulle ed a fianco delle altre, formano un rettangolo e due se la cucina è posta al fianco del fasciame o tre se è disposta al centro, muretti laterali.
Verniciare tutto in rosso mattone evidenziando qua e là qualche mattoncino più scuro e praticare il lavaggio già descritto in altre occasioni in questo testo.
Al di sopra del rettangolo costruire ed incollare la griglia.
Costruire la cappa, se necessario, tagliando da lamierino di rame mm 0,2 la sagoma adatta secondo la forma che si vuole ottenere, ripiegare e saldare sui punti di giuntura dopodiché brunire.
Per le grandi cucine oltre a costruire la parte, diciamo così, in muratura e la cappa anche se in forme diverse, dobbiamo implementarla con il calderone.
Questo sarà costruito ricavando la forma da un listello di dimensioni adeguate il quale sarà poi trattato con turapori.
Dopo aver levigato con carta abrasiva n°800 applicare delle striscie metalliche di rinforzo, gli anelli per il trasporto o spostamenti e verniciare il tutto in nero opaco.
Per i forni invece la costruzione è completamente diversa.
Trattiamo ora la costruzione di un forno del pane o del dolce che sia poiché l’unica differenza tra i due è soltanto la dimensione.
Costruire un cubo di dimensioni adeguate al modello, in modo che entri tra i ponti, e rivestirlo in tutti i lati, eccetto il fondo, con listelli mm 0,5 x3.
Fare l’imitazione delle chiodature sulle estremità.
Ricavare da compensato o tavoletta dello spessore di mm 1 l’imboccatura del forno.
Incollarla su di un lato in modo che la base risulti a metà altezza.
Incollare sotto di essa un listellino per formare una mensola di appoggio.
Annerire l’interno dello spazio formatosi (portellino d’ingresso).
Per migliorare la finitura del portellino, questo sarà metallico, brunito e provvisto di manico ricavato da un filo di rame.

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